Dati: Banca dati elettorale on line, Servizio studi e ricerche dell’Assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna. Elaborazione cartografica a cura di Julian Bogdani, BraDypUS. Communicating Cultural Heritage

 

Compiere una lettura dei mutamenti elettorali degli anni che segnano la transizione tra la prima e la seconda Repubblica in Emilia Romagna attraverso l’analisi della distribuzione spaziale del comportamento elettorale: è questa l’idea che muove la costruzione di una cartografia interattiva.

Questa mappatura permette, infatti, di analizzare e comparare la traiettoria dei principali partiti nelle cinque elezioni politiche svoltesi dal 1976 al 1992, arco di tempo che ben rappresenta questo passaggio cruciale. Per ottenere una definizione territoriale adeguatamente dettagliata, si è fatto ricorso alla scala comunale, una scala di osservazione che permette di leggere con grande chiarezza i cambiamenti politici avvenuti nella regione.

La cartografia è costruita sulla base dell’elaborazione dei dati elettorali forniti dall’archivio storico della banca dati elettorale on line del Servizio studi e ricerche dell’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna. A sua volta, la regione ha compiuto un importante lavoro di integrazione e pubblicazione dei dati forniti dalla Direzione centrale dei servizi elettorali del Ministero dell’Interno.

La mappatura permette quindi di visualizzare il comportamento dei partiti che hanno partecipato ai vari turni elettorali presi in considerazione. Per una ragione di leggibilità delle mappe, si è scelto di considerare solamente i maggiori partiti, selezionati in base agli esiti elettorali (intesi nella totalità dei risultati a livello regionale) e alla loro continuità durante l’intero arco temporale rappresentato (fatta eccezione per il 1992, anno in cui l’assetto dei partiti vede importanti variazioni).

I dati dei rimanenti partiti sono stati aggregati e risultano sotto la definizione di “altri”. Per facilitare la comparazione tra i vari partiti nelle differenti tornate elettorali, si è deciso di mantenere costante la divisione in classi. Mantenendo gli stessi ordini di grandezza, infatti, i risultati elettorali appaiono immediatamente comparabili. Si sono stabilite otto classi di 10 punti percentuali ciascuna, con l’eccezione dei due poli estremi della scala. La classe più alta, infatti, raggruppa tutti i risultati che superano il 60%, mentre la fascia più bassa è stata suddivisa in due classi (0-4% e 5-9%) al fine di non pregiudicare la leggibilità dei partiti più piccoli, le cui preferenze si attestano su percentuali molto basse e sarebbero altrimenti apparse monolocore. Allo stesso scopo, ovvero semplificare il confronto tra i partiti nei diversi anni, si è deciso di assegnare a tutti i partiti il medesimo colore, eccetto che nella mappa riepilogativa, di cui spiegheremo tra poco. In tal modo, il confronto tra partiti è stato reso più diretto, dal momento che il criterio di classificazione e il modo di rappresentazione (la scala cromatica) sono gli stessi.

Chi si appresta a consultare questa mappatura può accedere a differenti livelli di dati, selezionando le informazioni che meglio possono soddisfare il proprio interesse. La navigazione permette, infatti, di scegliere se confrontare in una stessa tornata elettorale i risultati dei vari partiti, ordinati secondo una distribuzione che procede dall’area politica di sinistra a quella di destra, oppure se concentrarsi sull’andamento di un singolo partito nella sua traiettoria diacronica. Inoltre, è possibile consultare per ogni anno due mappe riassuntive che rappresentano per ogni comune il partito che ha ottenuto la maggioranza delle preferenze o la differenza percentuale tra i primi due partiti in termini di preferenze. Infine, muovendo il cursore su uno specifico comune si potrà visualizzare una scheda riepilogativa con i dati più rilevanti, come il numero di elettori, quello di votanti e le percentuali ottenute da ogni partito.

Le mappe permettono di seguire i destini politici dei principali partiti del secondo dopoguerra negli anni presi in considerazione. Scorrendo le varie annate, si può osservare, ad esempio, la parabola del Partito comunista italiano, dal suo apogeo nel 1976 al progressivo “schiarimento” negli anni successivi, che corrisponde a una perdita graduale di consenso elettorale. L’epilogo di questa transizione è rappresentata dall’ultima tornata elettorale presa in considerazione, il 1992, in cui si è oramai consumato lo scioglimento del Pci. Lo stesso 1992, anno che segna una frattura irreversibile del sistema politico del paese, vede l’ingresso sulla scena di nuovi soggetti politici, protagonisti del periodo successivo, tra cui la Lega lombarda e i due partiti nati dalla fine del Pci, il Partito democratico della sinistra (Pds) e Rifondazione comunista. Se si prendono in considerazione le mappe dei “vincitori” (o più precisamente dei partiti che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze), emergono a colpo d’occhio altri elementi di estremo interesse. Si delinea immediatamente la quasi totale spartizione tra Democrazia cristiana (Dc) e Pci, nettamente favorevole a quest’ultimo per l’intero arco temporale preso in considerazione. La distribuzione del consenso ricalca in larga parte l’andamento morfologico della regione. Pur con importanti eccezioni, si evidenzia infatti il maggiore successo della Dc nelle zone dell’Appennino e l’affermazione del Pci nelle aree di pianura a più alto tasso di urbanizzazione, fenomeni di cui andranno approfondite le ragioni storiche e socio-economiche. Costituisce inoltre un caso d’interesse il territorio piacentino, dove la Dc è largamente maggioritaria e che si distingue per questo dal resto della regione. A questa spartizione fanno eccezione pochi casi, tra cui il comune di Molinella, nel bolognese, dove a eccezione del 1976 prevale il Partito socialdemocratico italiano (Psdi), e alcuni comuni in cui nel 1992 vincono la Lega lombarda e il Movimento sociale italiano-Destra nazionale, costituendo un segnale rispetto ai decenni successivi.

La realizzazione di questa cartografia interattiva rappresenta un primo risultato del lavoro intrapreso. A commento della carta si è voluto solo fare un accenno ad alcune macro-tendenze che si evincono dalle mappe. In seguito, saranno pubblicati alcuni commenti alle carte di studiosi esperti, che andranno a completare questo approfondimento sulla geografia elettorale emiliano-romagnola.

Questo lavoro si basa sull’uso di un’ingente quantità di dati digitali, che potrebbero contenere errori di trascrizione o di altro genere. Pertanto, saranno benvenute eventuali integrazioni da parte dei lettori, purché documentate. Per segnalazioni potete scrivere alla redazione.